La regressione del sonno

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Ebbene si, ci siamo arrivati anche noi! Leonardo ha compiuto da poco 4 mesi e ultimamente di notte si comporta in modo strano…o meglio dire insolito! Si sveglia di continuo (di solito lo fa ogni 3 ore), vuole addormentarsi nel lettone o in braccio, ed è molto agitato. Per questo motivo mi sono documentata e sono venuta a conoscenza di un fenomeno che avviene spesso nei neonati di questa età: la regressione del sonno (sleep regression).

Cos’è la regressione del sonno?

La regressione del sonno consiste in brevi periodi in cui il bimbo, di punto in bianco, inizia a svegliarsi frequentemente durante la notte (spesso con pianti disperati), diventa irrequieto e cerca di continuo il contatto con i genitori.

Ecco alcuni segnali da monitorare:

  • il bambino sembra più nervoso e irritabile 
  • tanti risvegli notturni e meno nanne durante il giorno
  • aumento o diminuzione dell’appetito
  • il sonno del bambino è agitato e senza orari precisi
  • la fase dell’addormentamento risulta lunga e faticosa

Le cause di questo periodo di transizione non sono del tutto certe, ma quello che risulta essere un fattore dominante è la crescita del cervello e del corpo del bambino. Il bambino risulta più attivo perchè il suo apparato cerebrale è in evoluzione.

In questa fase il bambino impara tantissime cose e il suo corpo fa il cosiddetto “scatto di crescita”, che comporta l’apprendimento di numerose abilità in pochissimi giorni. E non stupitevi se dovrete rinnovare i vestiti che fino a poco tempo fa erano perfetti! Il bimbo crescerà anche in cm! 

Al termine di questa fase il bimbo sarà molto più socievole con le persone e molto più aperto al mondo esterno. Acquisirà più forza fisica e di conseguenza imparerà anche a muoversi, a sollevare la testa, a rotolarsi e tenere dei piccoli oggetti tra le mani (se già non lo faceva prima).

Quando si verifica?

La regressione del sonno può interessare diverse fasce di età:

4 mesi: intorno ai 4 mesi il cervello del bambino matura e gli schemi di sonno del neonato cambiano, diventando più simili a quelli degli adulti. Questa fase può durare fino a 2-3 settimane e generalmente è quella che mette più a dura prova i neo genitori. Ogni volta infatti che il bimbo si allontana dalla fase del sonno profondo, è possibile che si svegli e che, molto probabilmente, abbia bisogno del nostro aiuto per riaddormentarsi.

8/10 mesi: il bambino fa tantissimi progressi ed impara nuove diverse abilità (come rotolare e gattonare). Solitamente questa è la regressione più lunga.

18 mesi: i bambini sviluppano nuove capacità motorie e linguistiche. In questa regressione vengono solitamente ad influire anche l’ansia da separazione e lo spuntare di nuovi dentini.

24 mesi: le tante novità (come togliere il pannolino, magari andare a dormire in cameretta, arrivo di un fratello-sorella, etc..) possono contribuire ad una regressione.

Come gestirla?

Innanzitutto è bene ricordare che si tratta di una fase passeggera, fisiologica e normale.

Il consiglio più comune che potreste sentirvi dire è “lascialo piangere, si addormenterà da solo!!” ma sinceramente io non sono di questa scuola. In gravidanza ho letto il libro di Tracy Hogg, “Il linguaggio segreto dei neonati” ( di cui ho parlato in questo articolo) che mi ha aiutato nell’educare il bimbo al sonno stabilendo una routine, che è il primo consiglio che mi sento di darvi.

Vediamone insieme altri:

  • Previeni (e riduci) la fame notturna assicurandoti che il piccolo riceva sufficiente nutrimento durante il giorno. Cerca inoltre di impostare la poppata “pre-nanna lunga notturna” verso le undici di sera/mezzanotte.
  • Cerca di rispettare l’abitudine bagnetto-cena-nanna. Per i più grandicelli, prima di dormire è consigliabile evitare la televisione o giochi troppo movimentati perché possono eccitare i bambini e non conciliano il sonno.
  • Intercetta i segnali di sonno del tuo bimbo: osservando il tuo bambino potrai notare la sua propensione o meno al sonno nei diversi momenti della giornata. Se noti che il tuo bambino ti invia segnali di stanchezza (si stropiccia gli occhi, sbadiglia, ha gli occhi spenti) cogli l’attimo e prova a farlo addormentare. 
  • Incoraggia i riposini pomeridiani. Questo lo renderà meno nervoso e più propenso al sonno notturno. 
  • Trascorri più tempo possibile all’aria aperta. L’aria fresca e i raggi del sole aiuteranno il tuo piccolo a riconoscere la differenza fra giorno e notte.
  • Aiutalo a dormire meglio creando un ambiente rilassante con le luci soffuse e musica rilassante ed evita di stimolarlo troppo prima di metterlo a nanna.
  • Non innervosirti: il bambino sente se siamo tesi e tutto ciò non può che peggiorare la situazione. Un neonato che si sveglia piangendo non si riaddormenterà mai di botto senza essersi prima sfogato. Occorre essere comprensivi ed avere pazienza aspettando che il momento passi.

E i vostri piccoli hanno attraversato questa fase? Aspetto le vostre esperienze nei commenti!