Allattamento: 5 falsi miti

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Quante se ne sentono sull’allattamento? Troppe! Per non parlare di parenti e amiche che sulla base della loro esperienza dispensano consigli, che la maggior parte delle volte risultano errati.

Ammetto che durante la gravidanza ho cercato di documentarmi tramite il corso preparto, leggendo libri (in primis Il linguaggio segreto dei neonati di Tracy Hogg) e recuperando informazioni sul web ma mi sono resa conto che di false credenze ce ne sono veramente troppe.

Da qui nasce questo articolo: riassumere (e sfatare ) 5 falsi miti sull’allattamento – quelli più comuni – per aiutare tutte le neo-mamme che, come me, si sono trovate in difficoltà in questo momento così particolare della loro vita.

Bere birra fa aumentare il latte

“Bevi la birra che fa latte!” Quante volte l’abbiamo sentito dire? A furia di sentirlo ho finito per crederci anche io (e a dir la verità speravo fosse vero). La realtà è ben diversa: se si beve birra non si produce più latte! Non esistono infatti evidenze scientifiche che dimostrino che il luppolo e il malto contenuto nella birra hanno l’effetto di aumentare la produzione del latte nella donna. Anzi, è stato dimostrato che i neonati tendono ad assumere meno latte se vengono nutriti nelle ore immediatamente successive a un’assunzione acuta di alcool da parte della madre: l’allattamento dopo uno o due drink (compresa la birra) può ridurre l’assunzione di latte del bambino dal 20 al 23%, oltre a causare nel lattante agitazione e alterazioni del sonno.

Allattare il piccolo con frequenza e regolarità in risposta alle sue necessità, senza seguire orari dittatoriali, è il miglior modo di mantenere una buona produzione di latte. Non esistono inoltre alimenti presunti induttori della produzione di latte. La donna produce la quantità di latte necessaria per soddisfare le esigenze nutritive del bambino, ma la produzione è influenzata da diversi fattori: l’inizio dell’allattamento, il numero delle poppate e l’assunzione di farmaci. È noto che dopo la nascita il neonato va attaccato spesso al seno consentendo lo svuotamento e la produzione di successivo latte: «più il bambino succhia, più latte si produce», questo si che è vero!!

E’ normale sentire dolore

Forse questo è il più popolare tra i 5 falsi miti sull’allattamento. Ti avranno detto “E’ normale sentire dolore quando allatti!!” Niente di più falso. Se avvertite dolore significa che qualcosa non va. Io stessa l’ho provato sulla mia pelle. Appena partorito i capezzoli erano doloranti e andavo avanti con la crema Purelan e con i paracapezzoli in lattice, che mi avevano consigliato le puericultrici in ospedale.

Una certa sensibilità è frequente nei primi giorni o settimane, perché i capezzoli non sono abituati alla suzione, ma è una condizione temporanea e comunque non troppo dolorosa. Si può avvertire dolore per svariati motivi: il bambino si attacca male, le ghiandole sono ingrossate, i condotti dei capezzoli sono intasati… .

Occorre in ogni caso capire immediatamente il motivo e intervenire il prima possibile. Nel mio caso, durante tutto il primo mese ho continuato ad usare i paracapezzoli temendo di sentire dolore ogni volta che Leonardo si attaccava. Grazie all’aiuto di un’ostetrica sono riuscita a risolvere il problema ed ora allattare è un momento magico.

Non tutte le donne possono allattare

L’essere umano è un mammifero e la caratteristica è quella di partorire i propri cuccioli e di allattarli con latte attraverso le ghiandole mammarie.

Ogni madre produce la quantità necessaria di latte per il suo bambino, se ben supportata e senza interferenze esterne sia di oggetti, come biberon e succhiotti, sia di familiari ed amici che non sostengono la donna. 

Tutte le mamme, tranne una piccolissima quota possono allattare i loro bimbi. Sono veramente poche le motivazioni per cui una donna non può allattare: alcune patologie della mamma possono controindicare l’allattamento materno come per esempio l’infezione da HIV, oppure l’asportazione della ghiandola mammaria per un carcinoma. Inoltre è opportuno sospendere temporaneamente l’allattamento nei casi in cui la mamma sia in condizioni di salute tali da non potersi prendere cura del figlio, oppure sia affetta da un’infezione da virus dell’Herpes simplex a livello del capezzolo o debba assumere particolari farmaci.
Oggi come oggi la gran parte dei farmaci è compatibile e pochi sono realmente controindicati, mentre per altri esiste una valida alternativa.

Allattare fa ingrassare

L’allattamento è una vera e propria attività fisica e richiede circa 500 kcal quotidiane in più rispetto al normale fabbisogno calorico. Per questo motivo, in questa fase, è bene non sottoporsi a diete troppo restrittive o iperproteiche, bensì abbracciare regimi alimentari che prevedano una alimentazione sana ed equilibrata, che tengano conto del proprio reale fabbisogno energetico, senza troppe restrizioni ma senza nemmeno “mangiare per due”.

Ed eccoci arrivate all’ultimo dei 5 falsi miti sull’allattamento

Si devono sempre usare entrambi i seni ad ogni poppata.

È importante lasciare che il bambino finisca il primo seno, anche se questo può portarlo a non prendere il secondo seno nella stessa poppata.

Alcuni bambini, se vengono spostati troppo presto al secondo seno, possono riempirsi da entrambi i seni del primo latte, più povero in calorie, piuttosto che ottenere il giusto equilibrio tra primo e secondo latte; questo può tradursi in un’insoddisfazione del bambino e in uno scarso aumento di peso.

E’ importante sapere che il latte dissetante, presente nei primi 5-10 minuti delle suzione è il latte che disseta il bambino, il primo latte compare dopo 5-8 minuti e ha più consistenza e proteine utili per lo sviluppo di ossa e cervello; infine il secondo latte, che si ottiene progressivamente con lo svuotarsi del senoe che compare dopo 15/18 minuti. Questo risulta più denso e cremoso ed è il latte che fa aumentare di peso il bimbo.

Eccoci arrivate alla fine. Ce ne sarebbero altri 1000 di miti da sfatare sull’allattamento ma sta al buonsenso di ognuna di noi la valutazione di quello che leggiamo in giro. Il consiglio che mi sento di darvi, anche in base alla mia esperienza, è di affidarvi sempre a degli specialisti (medici, pediatri, ostetriche) che possano fornirvi un aiuto e un supporto reale alle vostre problematiche.